RIPARTIRE
DALLA LEGGE DEGLI AFFETTI
La
discussione che si è aperta a partire dalle riflessioni della
filosofa Luisa Muraro sul rapporto tra umanità e legge a favore
dell’abolizione del Tribunale dei Minori proposta dal Ministro
Castelli, vede in primo piano due autorevoli interlocutrici.
Incondizionatamente d’accordo con la filosofa è Aurora Lusardi,
avvocata esperta in diritto di famiglia, che insieme alla collega
Sonia Viale – entrambe sono consulenti del Governo – ha
materialmente steso il disegno di legge che riforma la giustizia
minorile.
Decisamente contro, invece, Livia
Turco, ex Ministro degli Affari Sociali (…..).
" Tutta la materia legislativa sulla
famiglia va risistemata" esordisce Lusardi. " L’ultima riforma del
diritto di famiglia
risale al 1975, con successive stratificazioni. Il governo ha deciso
di cominciare da quella che da anni i giuristi segnalano come
un’emergenza. Nelle norme e nelle procedure a tutela dei minori c’è
qualcosa che non va. E l’esperienza lo conferma."
Quando e perché fu istituito il Tribunale dei Minori ?
" Nel 1934, per dare protezione agli
orfani di guerra. E’ un tribunale speciale, composto da due giudici
togati e due giudici onorari, esperti di varie discipline. Un’idea
innovativa, a suo tempo. Ma la società è molto cambiata. Orfani di
guerra non ce ne sono più, ci sono invece molti figli di separati o
bambini nati fuori dal matrimonio. Inoltre, nel settore della famiglia
non opera solo il tribunale dei minori. A quello ordinario competono
separazioni e divorzi. A quello dei minori, i bambini nati fuori dal
matrimonio: c’è una diversa procedura
per coppie sposate e coppie di fatto. Il tribunale dei minori si
occupa anche di adozioni e di violazioni delle potestà genitoriali.
Poi ci sono il giudice tutelare e il pubblico ministero."
Il tribunale dei minori non applica le regole del " giusto processo"?
" Mentre
per il tribunale ordinario tutte le parti possono esprimersi e
proporre perizie, nel caso del tribunale dei minori il contraddittorio
spesso non esiste. Avendo i due esperti al suo interno, spesso non si
fanno perizie. Così ci si limita ad acquisire i rapporti dei servizi
sociali."
Quindi
i genitori non possono dire la loro.
" Capita che alla prima udienza le
parti non abbiano nemmeno visto i rapporti dei servizi sociali e il
giudice prende le sue decisioni provvisorie senza che le parti possano
opporsi. Decisione provvisoria che non e’ impugnabile e dura nel
tempo: mesi o anche anni. Penso al caso di due bambini maltrattati
dalla madre. Il padre si rivolge al Tribunale dei Minori, che sottrae
i bambini alla famiglia. Provvedimento "provvisorio" in corso da un
anno. Ma quant’è un anno nella vita di un bambino?"
I
figli di coppie di fatto finiscono più spesso in istituto?
" Il tribunale ordinario ricorre
all’istituto solo in caso di provate e gravi violazioni. Per il
tribunale dei minori, invece, che presume di rappresentare il bene del
minore, questo esito e’ molto più frequente. Esempio: coppia di
fatto separata. La madre impedisce al padre di vedere il figlio,
esibisce una vecchia contravvenzione al padre per guida in stato di
ebbrezza. Su questa base il tribunale decide che il padre possa avere
solo rapporti "protetti" con il bambino, cioè in presenza di un
operatore sociale. Poi viene fuori che quella multa era un fatto
occasionale e il tribunale toglie la protezione. Ma la madre continua
ad opporsi alle visite paterne. I giudici decidono che entrambi i
genitori non sono idonei e manda il bambino in un istituto."
Quando
si dice "istituto", che cosa si intende?
"Dipende: il tribunale dei minori
spesso affida il minore "al Comune di…". Possono essere abitazioni
in cui i bambini vivono con gli operatori sociali. Oppure si può
ricorrere all' affido in famiglie".
Bambini sottratti perché la casa
e’ inadeguata, il reddito familiare insufficiente, l’alimentazione
scorretta : verità o esagerazioni giornalistiche?
Verità, purtroppo. A Milano una
bambina dislessica e’ stata tolta ai genitori perché giudicati
incapaci di aiutarla: non si sarebbe potuto offrire loro un supporto?
Davvero la bambina può stare meglio in istituto? Un bambino e’
stato tolto alla madre abbandonata dal suo compagno e depressa. Ho
letto e riletto il rapporto degli assistenti sociali: c’era scritto
che la casa era in disordine, nient’altro. Ho letto rapporti su case
"troppo piccole", su madri ritenute inidonee per depressione post
partum: una donna sola che chiede aiuto ai servizi sociali corre dei
rischi gravissimi".
Tutta
colpa dei servizi sociali?
" I servizi sociali sono utilissimi, ma
il loro compito va definito. Devono monitorare le situazioni, non
esprimere giudizi. Sui loro rapporti non dovrebbe essere scritto :"la
casa e’ inadeguata" o "la madre è inidonea". Si limitino a
riferire, il compito del giudizio non spetta a loro. C’è gente che
vive nel terrore di questi giudizi, come quel padre che, qualche
settimana fa a Roma, ha ucciso la moglie e i due figli disabili per
timore dell’assistente sociale. A Parma una coppia si e’ vista
sottrarre due figli e l’assistente sociale ha detto loro: pensateci
bene a farne un terzo, perché vi togliamo anche quello".
(……….) Ma i giudici non hanno
tempo di verificarli, questi rapporti?
"Dovendo emettere subito un
provvedimento provvisorio, spesso decidono prima di aver sentito i
genitori. Ormai e’ la norma. Anche perché i casi da esaminare sono
moltissimi. L’altro giorno un giudice minorile mi ha detto che non
nominava un perito per far prima e per non far spendere soldi alle
parti".
Che
cosa dice al riguardo la nuova legge?
"Spiega anzitutto chi sono questi
assistenti sociali: ausiliari del giudice, quindi dovranno rispondere
direttamente a lui. E si ridurrà la loro autonomia di decisione per
le questioni quotidiane. Il pubblico ministero dovrà garantire il
rispetto del contraddittorio e delle regole processuali. Ma la cosa
importante è che al tribunale dei minori non competeranno più le
questioni civili".
Sarà
abolito?
"Restera’ per i
procedimenti penali a carico dei minori".
Il disegno di legge prevede anche un
inasprimento delle pene a carico dei minori, un severo giro di vite
nei confronti dei giovani che commettono reati.
"Si tratta di un altro disegno di
legge, non e’ quello di cui stiamo parlando. Sono sganciati e
seguiranno iter diversi".
E
per la materia civile?
"Passera’ a sezioni specializzate
istituite in ogni tribunale. Quattro o cinque giudici per ogni sede.
Il collegio giudicante sarà composto di tre giudici togati".
Quindi spariranno i giudici onorari:
psicologi, psichiatri…
"I giudici potranno avvalersi di
consulenti esterni. Ma il compito del giudizio spetterà a loro.
Dovranno avere una competenza specifica, almeno due anni di esperienza
sul campo".
Nel testo si legge che a questi "magistrati
può essere devoluta anche altra attività giudiziaria". Quindi non si
occuperanno solo di minori. Non c’è il rischio che i processi
rallentino?
"Tutto ciò è previsto affinché la
riforma sia subito operativa. Non in tutti i tribunali possono
destinare in esclusiva quattro o cinque giudici a queste sezioni
specializzate, ne è possibile procedere immediatamente a nuove
assunzioni. Intanto partiamo, col tempo ci si attrezzerà. Comunque è
anche prevista un’accelerazione delle procedure: in caso di
separazione, per esempio, non si attenderanno più sette, otto anni
per l’affidamento dei figli. La causa si dovrà svolgere in quattro
o cinque udienze. E fin dalla prima, tassativamente, le parti dovranno
mettere il giudice in condizione di decidere per quel che riguarda i
figli, presentandosi con un’ ipotesi di "armistizio" e con un
preciso progetto educativo per i loro figli".
E le adozioni?
"Passano anch’esse
alle sezioni specializzate".
Quando potrebbe entrare in vigore la
nuova legge?
"Fra poco comincerà la discussione
alla Camera. Speriamo sia approvata entro fine anno".
Opposizione permettendo.
"Credo che questi temi non abbiano
colore politico. Il sistema non ha funzionato e va cambiato.
Chiarendosi innanzitutto sull’idea del bene del minore. L’articolo
1 della legge sull’adozione dice che il bambino ha diritto di
crescere nella sua famiglia. Bisognerebbe fare il possibile, offrire
tutti i sostegni perché ciò si realizzi. E invece il bambino viene
allontanato dai genitori e spesso anche dagli altri familiari. Penso
al caso di tre bambini, figli di una coppia non sposata. Il padre se
ne va. Però c’è una nonna ancora giovane e giudicata validissima,
disponibile ad aiutare la madre. Invece i bambini vengono mandati in
tre istituti diversi. Come se lo Stato volesse disgregare i nuclei
familiari".
Perché avrebbe tale interesse?
"Alcuni organi di stampa hanno
azzardato l’ipotesi di un business degli istituti. Non ho elementi
per sostenere accuse precise. Posso solo dire che gli istituti costano
più di un sostegno diretto alla famiglia. E i casi in cui i bambini
stanno meglio lì che a casa sono pochi. Il vero problema è ritenere
lo Stato il miglior genitore possibile. Cultura espressa perfino nel
rapporto tra insegnanti e famiglie: come se i genitori fossero in
partenza incapaci e bisognosi di guida. Ma perché ? Un padre, una
madre devono poter crescere i figli come vogliono! Anche nel disordine
e nella stramberia, perché no? I rapporti affettivi, Luisa Muraro ha
del tutto ragione, più di tanto non sono normabili".
INTERVISTA A LIVIA TURCO
"Altro che primato della relazione!
Questa riforma della giustizia minorile e’ espressione di una
cultura fortemente repressiva nei confronti dei minori" sostiene Livia
Turco. "Sono d’accordo con Luisa Muraro quando dice che i diritti
dei minori sono le relazioni. Che ai bambini va anzitutto garantita la
relazione con la madre e che il "superiore bene del minore" non può
essere pensato contro quel rapporto primario. Anche se non vorrei
cadere nell’eccesso opposto, in una visione idealizzata della
famiglia, come se lì non ci fossero mai problemi. Purtroppo gli
abusi, le sofferenze esistono. Ma altro mi divide dalla Muraro".
Che cosa?
"Il fatto che questa riforma prevede un
inasprimento delle pene nei confronti dei minori, la restrizione delle
attenuanti, il disinvestimento dall’intervento sociale. Com’e’
possibile sostenerla?".
Ma si tratta di un altro disegno di
legge.
"I due disegni, quello in materia
civile e quello in materia penale, viaggiano necessariamente insieme.
Il 1° marzo il Consiglio dei ministri li approvati. Se al tribunale
dei minori lasci solo competenze penali, se elimini i giudici non
togati e quindi elimini la società e il suo progetto educativo dal
collegio giudicante, se consideri i reati tipici dell’ età
evolutiva alla stregue di quelli commessi dagli adulti, stai
distruggendo settanta anni di cultura minorile".
Non si può essere d’accordo con
una parte della riforma e in disaccordo con l’altra? Il Consiglio
superiore della magistratura, per esempio, si e’ espresso con favore
sul DDL in materia civile, parlando di riforma coraggiosa, mentre ha
aperto un fascicolo sugli aspetti penali…….
"Lo spirito che li anima in realtà
e’ lo stesso. Mi spiego: il tribunale dei minori va riformato, senza
dubbio. Il carattere monocratico del giudizio va ridimensionato e il
giusto processo garantito, il "superiore bene del minore" e’ un
concetto che va problematizzato……Ma i giudici onorari, i cosiddetti
esperti, sono una risorsa preziosa. Toglierli dal collegio giudicante,
sostituirli con consulenti esterni, significa estromettere la società
dal giudizio, rinunciare ad ogni progetto di prevenzione e di
recupero. Che fine fa, qui, la centralità della relazione? Quando si
parla di minori, tutela e giudizio vanno tenuti insieme. E’ un
rischio anche il depotenziamento dei servizi sociali".
Che peraltro sono nell’occhio del
ciclone.
"Qualche assistente avrà anche
sbagliato, per carità. Però ne ho conosciuti alcuni per il cui
lavoro ho ringraziato il cielo. Nella nuova legge i servizi sociali
riferiscono direttamente al dipartimento della giustizia. E tutta la
rete costruita in anni e anni sul territorio, che ha svolto un
preziosissimo lavoro, la buttiamo via?".
Altre critiche?
"L’idea dei giudici specializzati.
Come si forma questa specializzazione? Il testo del DDL non lo spiega
con chiarezza. E poi dice che i giudici di queste sezioni non si
occuperanno di minori in via esclusiva. E allora lo faranno nei
ritagli di tempo? E quanto durerà un processo?".
Lei cosa propone, dunque?
"Il tribunale dei minori va riformato,
mai in un altro modo. Non frammentando le competenze e smantellando,
ma in una logica di relazione, di apertura, di scambio. Ci vogliono più
risorse, sinergie, professionalità. Ci vuole confronto, dialogo. I DDL
del governo, invece, arrivano già pronti, a scatola chiusa. Prendere
o lasciare. Noi dell’opposizione daremo battaglia in Parlamento. Ma
sono convinta che anche nella maggioranza circolino molte perplessità".