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Novità sulle adozioni, stenta il decollo

NUOVE ADOZIONI, DECOLLO ANCORA FRENATO

Estratto da Il Sole 24 Ore - di Jean Marie Del Bo

28 Aprile 2003

Il nuovo sistema delle adozioni si avvicina al secondo compleanno. E fa i conti con le questioni ancora aperte sulla strada dell'attuazione di un disegno innovatore ambizioso nato dalla stratificazione di due interventi. Le regole che disciplinano le adozioni sono il frutto, infatti, di due leggi: la 476/1998, diventata operativa a fine 2000, ha riformato l'iter per l'internazionale, prevedendo che le procedure vengano svolte attraverso enti autorizzati, mentre la 149/2001 ha rivisto in profondità le regole per la nazionale.

L'adozione nazionale. La legge 149/2001 è nata alla vigilia delle ultime elezioni politiche con un'accelerazione di un dibattito che si era svolto per tutta la legislatura. Con un aumento della differenza di età fra adottante e adottato, una prima apertura alla " convivenza " e l'obiettivo finale del superamento della permanenza negli istituti. Sulla strada dell'attuazione la legge deve fare i conti con ostacoli e difficoltà sopravvenute.

La banca dati. Manca la banca dati nazionale destinata a raccogliere le indicazioni sui minori dichiarati adottabili e sui coniugi disponibili all'adozione. La banca dati doveva essere attuata entro 180 giorni dall'entrata in vigore della riforma.

La chiusura degli istituti. Il superamento del ricovero in istituto ha come orizzonte il 31 dicembre 2006. La linea indicata dal legislatore è quella di fare leva su aiuto alle famiglie, affidamento e permanenza in comunità di tipo familiare. Ma in Parlamento già circola una proposta di proroga. E le stime sul numero dei minori ricoverati in strutture assistenziali ( di vario genere ) vanno da 15mila ai 28mila.

L'affidamento familiare. Dovrebbe essere lo strumento per aiutare il minore senza recidere il legame con la famiglia. Di fatto l'affidamento non decolla se è vero che l'incremento dell'utilizzo è stato dell'1,5% dal 1986 al 1999. Anche, punta il dita l'Anfaa ( associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie ) , per la latitanza di Regioni ed enti locali.

Il problema fondi. La legge affida compiti di sostegno alle famiglie di origine e Stato, Regioni ed enti locali " nei limiti delle risorse finanziarie disponibili ". Tutto dipende, dunque, dalla combinazione fra volontà politica e fondi utilizzabili.

La procedura. Restano ancora sospese le disposizioni sull'iter per la dichiarazione dello stato di adottabilità previste  dalla legge 149/2001.

Il "nodo" età. La legge ha innalzato il differenziale di età fra adottante e adottato. Con la conseguenza che, talvolta, aspiranti genitori già nonni si sono dichiarati disponibili all'adozione.

L'adozione internazionale. A partire da fine 2000 è stato rinnovato l'elenco degli enti autorizzati, sono state impartite direttive per integrare le regole procedurali, è stato affrontato il nodo dei costi e si è registrata una crescita dell'età dei bambini adottati. Ma resta qualche difficoltà.

La situazione degli enti. La nuova direttiva della Commissione per le adozioni internazionali rileva come i numero degli enti autorizzati è cresciuto, talvolta troppo in relazione ai Paesi nei quali questi soggetti vogliono operare. E le istanze non diminuiscono. Alcuni enti, poi, chiedono l'estensione per Paesi abbondantemente coperti. E talvolta sono le stesse autorità straniere a chiedere di limitare il numero degli enti.

Il supporto alle nuove famiglie. Non sempre gli enti riescono a svolgere nel modo migliore l'attività preparatoria all'adozione. Inoltre, dopo il ritorno in Italia, il sostegno dei servizi resta facoltativo. Con il rischio che le famiglie preferiscano affrontare da sole anche difficoltà rilevanti.                                                                                         

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             Aggiornato il 13-08-2015