Nel
2006 è prevista la chiusura degli istituti per i minori. C'è quindi poco
tempo per affrontare il problema della sistemazione dei bambini che
attualmente si trovano in questi istituti. La soluzione più immediata
potrebbe consistere anche in un riadattamento, secondo lo spirito della
nuova legge, delle strutture esistenti. La tutela dei minori negli
istituti è uno degli aspetti che affronta la legge 285/97 in cui sono
contenute Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per
l'infanzia e l'adolescenza. Questa è la legge italiana che negli ultimi
anni ha più inciso e determinato le politiche per l'infanzia e
l'adolescenza. La trasformazione degli istituti, già avviata per quelli
censiti, prevede la loro trasformazione in Comunità familiare o Comunità
educativa. E' importante sottolineare che tale trasformazione non potrà
essere ridotta a un semplice fatto strutturale o a un atto di adesione a
una normativa, ma deve passare attraverso la predisposizione di un
progetto educativo mirato e attraverso il coinvolgimento di figure
professionali adeguate.
I
bambini che vivono in istituto sono circa 3.000, ma per avere il dato
complessivo dei "minori fuori dalla famiglia" è necessario aggiungere a
questo numero i bambini accolti nelle comunità (familiari ed educative)
che possono essere stimati tra i 15.000 e i 20.000 e il numero dei
minorenni in affidamento familiare che nel 1999 in Italia erano 10.200. La
Commissione parlamentare per l'infanzia che è una Commissione "di
indirizzo" sta lavorando per analizzare i risultati prodotti in questi
anni dalla legge 285, e si occuperà nel prossimo futuro di raccomandare e
sollecitare le amministrazioni competenti affinché orientino fondi
adeguati per favorire la costruzione e la manutenzione di un sistema
integrato dei servizi per interventi per i "minori fuori dalla famiglia"
in ogni ambito territoriale. Ciò avverrà predisponendo equipe di operatori
che sostengano il minore e la famiglia di origine, potenziando
l'assistenza domiciliare educativa, i servizi di sostegno alla
genitorialità e valorizzando l'affidamento familiare.