1 Dicembre
2006
Il
Consiglio dei Ministri ha approvato, in prima lettura, alcune modifiche
al regolamento della Commissione per le adozioni internazionali.
La novità più importante riguarda l'assunzione della presidenza
direttamente da parte del ministro Bindi: "Come per le corrispondenti
autorità centrali dei paesi che hanno aderito alla Convenzione dell'Aja",
spiega un comunicato stampa del dicastero, "la presidenza della Commissione
adozioni è attribuita al Ministro delle politiche per la famiglia. Il
Presidente rappresenta la Commissione, ne coordina l'attività, vigila sul
suo funzionamento e trasmette al Parlamento una relazione biennale sullo
stato delle adozioni internazionali, sull'attuazione della Convenzione e
sugli accordi bilaterali stipulati anche con i paesi che non vi hanno
aderito".
Viene introdotta la figura del vicepresidente, con funzioni più strettamente
amministrative. Il vicepresidente sovrintende alla segretaria tecnica e
autorizza l'ingresso e il soggiorno permanente del minore straniero
adottato. Nei casi d'urgenza, che non permettono la convocazione in tempi
utili della Commissione, può inoltre assumere i provvedimenti di competenza
della stessa.
Il vicepresidente è nominato dal Presidente della Commissione, scelto tra i
magistrati con esperienza nel settore minorile o tra i dirigenti
dell'Amministrazione dello Stato o delle Amministrazioni regionali con
analoga specifica esperienza.
Per quanto riguarda la composizione della Cai, si legge che "per colmare
alcune carenze tecnico-giuridiche emerse in questi ultimi anni, entrano a
far parte della Commissione tre esperti del settore, nominati dal
Presidente, di comprovata esperienza nella materia delle adozioni
internazionali".
La Commissione, inoltre, si allarga alla presenza dell'associazionismo
familiare. "Per evitare commistioni e ambiguità, però, i tre nuovi
rappresentanti delle associazioni a carattere nazionale non potranno essere
espressione degli Enti autorizzati ai procedimenti di adozione
internazionale", spiega il ministero della Famiglia.
Sono confermate le attuali presenze dei ministeri interessati - Solidarietà
Sociale, Affari Esteri, Interno, Giustizia, Salute, Economia e Finanze,
Pubblica Istruzione - e dei tre rappresentanti della Conferenza unificata.
Salgono a due i rappresentanti della Presidenza del Consiglio dei Ministri,
di cui uno del Dipartimento per le riforme e l'innovazione nella Supplica
Amministrazione.
Vicepresidente e componenti durano in carica tre anni e possono essere
riconfermati una sola volta.
Prima dell'approvazione definitiva, il nuovo regolamento dovrà acquisire il
parere del Consiglio di Stato e ritornare poi sul tavolo del governo per il
via libera definitivo.
Oltre alle novità sulla composizione, ci sono ulteriori novità relative alla
parte "gestionale" della Cai: il nuovo regolamento prevede che la
Commissione stabilisca i criteri in base ai quali concedere le
autorizzazioni agli Enti autorizzati: "si tratta di una indicazione
importante destinata a qualificare i requisiti e l'attività degli Enti",
spiega il comunicato.
Viene inoltre allargata la possibilità di revocare le autorizzazioni
concesse non solo nei casi di gravi inadempienze, ma anche di fronte alla
scarsa efficacia dell'attività svolta dall'Ente. Al fine di garantire una
migliore presenza sul territorio, la Commissione potrà anche favorire le
fusioni tra più Enti.
Si rafforzano i compiti di vigilanza, consultazione e informazione. La
commissione potrà, infatti, esaminare e accogliere segnalazioni e istanze da
parte di Tribunali, Enti e associazioni e singole coppie.
Sono previsti incontri periodici con gli Enti autorizzati, ma anche, ogni
sei mesi, la consultazione delle associazioni familiari a carattere
nazionale.
E' previsto l'obbligo di fornire, in modo pubblico e trasparente, tutte le
informazioni necessarie sulle modalità e le procedure delle adozioni
internazionali, comprese le indicazioni dei costi e dei tempi medi di
conclusione delle procedure adottive nei singoli paesi di provenienza dei
minori.
Il commento
di Rosy Bindi sulla riforma CAI
Il ministro:
"Rafforzato il profilo politico della Cai". Ma non basta: presto una delega
per intervenire sulla legge e una grande consultazione con le parti sociali.
Questo nuovo regolamento è il primo passo per rendere più efficaci e sicure
le adozioni internazionali", ha dichiarato il ministro della Famiglia, Rosy
Bindi, a commento della grande riforma approvata oggi in prima lettura dal
Consiglio dei Ministri, che prevede che la stessa Bindi assuma la presidenza
della Cai.
"Abbiamo rafforzato il profilo politico e amministrativo della Commissione",
ha proseguito la Bindi, "per rispondere fin d'ora all'esigenze di tante
famiglie e migliorare la funzionalità dell'Autorità centrale, che in questi
primi anni di attività a mostrato alcune carenze".
"Sappiamo che non basta, che occorre intervenire anche sulla legge. E' mia
intenzione chiedere una delega al Parlamento per una riforma della adozioni
internazionali per colmare i limiti e correggere le carenze emerse in questi
anni, in particolare per quel che riguarda il dopo adozione".
"Vogliamo avviare una grande consultazione coinvolgendo gli enti
autorizzati, le istituzioni e le associazioni delle famiglie. Si tratta di
inserire la riforma in un progetto più grande che preveda anche
l'istituzione dell'affido internazionale. Il nostro obiettivo è quello di
tutelare i bambini non solo quando sono adottati e trovano una famiglia nel
nostro paese ma soprattutto creare le opportunità perché per ogni bambino
adottato in Italia ci siano 100 o 1000 bambini che hanno futuro e benessere
nel proprio paese d'origine."
a cura
della Redazione di Vita.it