Adozione: la crescita interpersonale dei FIGLI

Il difficile equilibrio tra famiglia e mondo esterno

Finalmente siamo diventati genitori adottivi! Dopo un lungo percorso inizia la vera avventura; l’indicazione di vivere un periodo iniziale di esclusività, “fare nido” per consentire il conoscersi e il riconoscersi in un legame indissolubile e “fare attaccamento” non è sempre semplice da seguire e, per certi aspetti, anche da comprendere. In ogni caso dopo anni di attesa nel periodo pre-adottivo, che paiono lunghissimi, il tempo vola e i figli crescono in tutte le loro dimensioni, compresa quella interpersonale e sociale. 

L’integrazione del “fuori” merita una riflessione attenta, a volte rischia di entrare troppo presto nella vita della famiglia adottiva che, come un’equilibrista sospesa su un filo, cerca di trovare un nuovo assetto passo dopo passo; a volte si osserva una sorta di resistenza nello spingere fuori dal nido. Pensare che il proprio figlio, anche da piccolo, debba affrontare comunque degli attraversamenti sulla fune in autonomia può smuovere tanti pensieri comuni a tutti i genitori, ma le peculiarità dell’esperienza adottiva portano a riflessioni specifiche.

Le relazioni interpersonali caratterizzano l’esperienza di vita di una persona. Immaginarsi il proprio figlio “fuori nel mondo”, autonomo e capace è un obiettivo fondamentale, ma anche fonte di preoccupazione per chi assolve le funzioni di guida e di protezione di un bambino, che ha già vissuto esperienze di separazione e sofferenza ed è portatore di una storia complessa.

Proviamo a riflettere insieme sul tema.