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Una nuova formula di adozione: Adozione mite

ANNA E LUCA, LA SPERANZA VIENE DAI GIUDICI-CORAGGIO

Estratto da Repubblica del 15 Novembre 2004

Bari, da un anno il Tribunale dei minori sperimenta la formula dell' "adozione mite".

BARI - Travolti. Di impegni e di felicità. Da sette mesi Giovanni e Rosanna, sposati da 12 anni e senza figli, vivono un'avventura che pensavano impossibile. Nella loro grande casa alla periferia di Bari da cui si vede il mare e le navi che entrano in porto, ci sono due bambini che corrono, saltano, toccano tutto, piangono, ridono, si sporcano di cioccolata e li chiamano mamma e papà. Anna e Luca, i nomi sono di fantasia, hanno 24 e 12 mesi e sono stati in istituto fino alla primavera scorsa quando sono arrivati in affido familiare da Giovanni e Rosanna, imprenditore lui, casalinga lei, che dopo aver cercato a lungo un figlio naturale hanno fatto domanda di adozione nazionale al Tribunale dei Minori dei Bari. Ma in particolare Giovanni e Rosanna hanno dato la loro disponibilità all'adozione " mite ".
" E' una formula che abbiamo iniziato a sperimentare da poco più di un anno - spiga Franco Occhiogrosso, presidente del Tribunale dei Minori di Bari - per risolvere quei casi di bambini che vengono da situazioni di degrado estremo ma che non possono essere dati in adozione " legittimante" perché sussistono legami, anche se labili, con le famiglie d'origine. Questi bambini quindi o restano in istituto, ed è l'ipotesi peggiore, o vengono dati in affido familiare. Accade spesso però, e lo dimostrano anche le cifre nazionali, che soltanto per il 42% di questi minori che vivono temporaneamente con nuovi genitori si verifichino le condizioni per il rientro a casa. Il risultato è quello di bambini la cui condizione è di " semiabbandono permanente ", o che vivono al contrario in una sorta di adozione di fatto nelle famiglie affidatarie. Quello che noi proponiamo invece - aggiunge Occhiogrosso - è che alcune coppie particolarmente motivate firmino un documento con il quale nel caso il bambino non possa più tornare nella famiglia d'origine si impegnano a richiederne l'adozione, secondo l'articolo 44 della legge attuale, sotto la voce casi speciali".
Tutto questo Giovanni e Rosanna lo sanno. Sanno anche di doversi impegnare al massimo per favorire gli incontri tra Anna e Luca e i genitori naturali, favorire il loro rientro nella famiglia d'origine, sanno che se un giorno dovessero adottare i due bambini questi avrebbero un doppio cognome. " Lo sappiamo ma non ci pensiamo - confessa Giovanni con un grande sorriso aperto - per adesso siamo una vera famiglia, non c'è quasi tempo di interrogarsi sul futuro, ogni mattina prima di andare a lavorare prendo Luca in braccio, gli faccio vedere le navi e lui ride, allora sento che la vita ha senso, perché Luca quando è arrivato dall'istituto non rideva mai, se qualcuno gli faceva una carezza strillava, aveva gli occhi spaventati".
Non sarà facile, comunque, cancellare quell'ombra dagli occhi di Luca, che ha i capelli nerissimi e le orecchie un pò a sventola, mentre Anna, un anno più grande, sembra più serena e sicura, rovescia tutto quello che riesce a trovare sul suo cammino, chiede ( e ottiene ) cioccolata, merendine, succhi di frutta. " E' capricciosa - dice Rosanna - ma all'asilo si è integrata benissimo. E' chiaro, noi dobbiamo capire cosa vuol dire fare i genitori, siamo ancora così emozionati dalla loro presenza che forse li viziamo un pò. All'inizio ero terrorizzata, chiamavo il pediatra anche due volte al giorno, quando piangevano, e piangevano davvero tanto, non sapevo che fare.... In tribunale ci hanno spiegato che Anna e Luca vengono da una situazione di grande pericolo - aggiunge Rosanna - ed è per questo, per tutelare noi e i bambini che per adesso gli incontri sono interrotti e dovranno avvenire comunque in una struttura protetta. Non so cosa succederà in futuro, nella domanda di adozione mite è scritto molto chiaramente che questa avviene alla fine di un percorso in cui ci si deve impegnare al massimo perché i bambini possano rientrare in famiglia. Lo faremo, del resto abbiamo un rapporto molto stretto con i servizi sociali che ci stanno accompagnando in questa avventura. Oggi però grazie ad Anna e Luca mi sento una donna completa. Per me è già molto".


(Articolo di Maria Novella De Luca)

 

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             Aggiornato il 13-08-2015