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Chiusura degli Istituti 2006: un progetto per i minori

UN PROGETTO PER I MINORI 

Estratto da 'CHI' n. 29 del 21 Luglio 2004

E' vicina la chiusura degli Istituti

Nel 2006 è prevista la chiusura degli istituti per i minori. C'è quindi poco tempo per affrontare il problema della sistemazione dei bambini che attualmente si trovano in questi istituti. La soluzione più immediata potrebbe consistere anche in un riadattamento, secondo lo spirito della nuova legge, delle strutture esistenti. La tutela dei minori negli istituti è uno degli aspetti che affronta la legge 285/97 in cui sono contenute Disposizioni per la promozione di diritti e di opportunità per l'infanzia e l'adolescenza. Questa è la legge italiana che negli ultimi anni  ha più inciso e determinato le politiche per l'infanzia e l'adolescenza. La trasformazione degli istituti, già avviata per quelli censiti, prevede la loro trasformazione in Comunità familiare o Comunità educativa. E' importante sottolineare che tale trasformazione non potrà essere ridotta a un semplice fatto strutturale o a un atto di adesione a una normativa, ma deve passare attraverso la predisposizione di un progetto educativo mirato e attraverso il coinvolgimento di figure professionali adeguate.

I bambini che vivono in istituto sono circa 3.000, ma per avere il dato complessivo dei "minori fuori dalla famiglia" è necessario aggiungere a questo numero i bambini accolti nelle comunità (familiari ed educative) che possono essere stimati tra i 15.000 e i 20.000 e il numero dei minorenni in affidamento familiare che nel 1999 in Italia erano 10.200. La Commissione parlamentare per l'infanzia che è una Commissione "di indirizzo" sta lavorando per analizzare i risultati prodotti in questi anni dalla legge 285, e si occuperà nel prossimo futuro di raccomandare e sollecitare le amministrazioni competenti affinché orientino fondi adeguati per favorire la costruzione e la manutenzione di un sistema integrato dei servizi per interventi per i "minori fuori dalla famiglia" in ogni ambito territoriale. Ciò avverrà predisponendo equipe di operatori che sostengano il minore e la famiglia di origine, potenziando l'assistenza domiciliare educativa, i servizi di sostegno alla genitorialità e valorizzando l'affidamento familiare.

 (Maria Burani Procaccini - Presidente della Commissione parlamentare per l'infanzia )

 

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             Aggiornato il 13-08-2015