horizontal rule

Commissione Infanzia, nuovi strumenti per l'adozione

COMMISSIONE INFANZIA: pensare a nuovi STRUMENTI PER L'ADOZIONE

Estratto  'ANSA' del 19 Novembre 2004

ROMA - Pensare a nuovi strumenti per sostenere e assicurare una famiglia ai molti minori in Italia, circa 30 mila, che attualmente vivono in istituto o sono comunque fuori da una realtà familiare.
E' questo il messaggio che emerge dalla giornata di lavoro organizzata oggi alla Camera dalla commissione bicamerale per l'infanzia, in collaborazione con il ministero del Welfare, alla vigilia della Giornata nazionale per l'infanzia e l'adolescenza, e in occasione della quale sono stati presentati i risultati dell' indagine conoscitiva avviata dalla commissione nell' ottobre 2003.
''La vittoria non e' quella di avere un'adozione in più - ha detto Maria Burani Procaccini, presidente della commissione Infanzia - ma un bambino in meno in istituto. A questo scopo, la commissione ha lavorato e continuerà a lavorare in grande sintonia, come e' avvenuto finora''.
Come ha rilevato Marida Bolognesi (Ds), relatrice dell' indagine, ''anche se e' in crescita il numero delle adozioni nazionali e internazionali, rimangono ancora molte cose da fare, sia in vista della chiusura degli istituti nel 2006, sia in considerazione del fatto che due terzi delle coppie idonee non riescono ad adottare un bambino straniero. Senza contare che in molti casi adottare un bambino e' un lusso per pochi privilegiati''.
Per questo, l'indagine della commissione presenta due strumenti, l'affidamento internazionale e l'adozione aperta. ''L'affidamento internazionale - ha spiegato Bolognesi - e' destinato a quei minori grandicelli che non sono riusciti a trovare una famiglia. Abbiamo pensato a due diverse possibilità, una di affido temporaneo a progetto per motivi sanitari o di studio, presso coppie o single; l'altra di affido che possa sfociare in adozione per quelle famiglie già dichiarate idonee''.
Per quanto riguarda poi l'adozione internazionale vera e propria, e' stato sottolineato come una delle maggiori difficoltà sia quella dei costi. ''Le cifre che si spendono per un'adozione internazionale - ha spiegato Gianfranco Arnoletti, portavoce del Coordinamento degli enti autorizzati per le adozioni internazionali - sono piuttosto alte, e per oltre la metà determinate dalle spese di viaggio e soggiorno all' estero. Questo fattore, unito all' eta' dei bambini, l'etnia e il tempo di attesa per l'abbinamento, sono le principali barriere di accesso all' adozione''.
A tale scopo, nell' indagine sono state prospettate alcune soluzioni. ''Sarebbe opportuno erogare un contributo per le adozioni internazionali - prosegue Bolognesi, che ha proposto un'apposita proposta di legge - che copra al 50% le spese sostenute dalla coppia con i fondi dell' 8 per mille, oppure creare un fondo di sostegno come prevede la pdl Pisapia, o alzare la percentuale di deducibilità delle spese dal reddito''.

 

CERCA nel SITO I CONTATTI di LE RADICI E LE ALI         MAPPA del SITO

Risoluzione ottimale 800x600|

             Aggiornato il 13-08-2015